Rilievi architettonici: cosa sono e a cosa servono
Marzo 21, 2023Quando si interviene su progetti di patrimonio edilizio esistente, il primo passo da affrontare è il rilievo architettonico dell’edificio da recuperare, restaurare o riqualificare. Questo importante processo permette non solo di realizzare una rappresentazione grafica accurata del progetto, ma aiuta anche a valutarne le caratteristiche qualitative e quantitative al fine di operare le scelte progettuali più opportune per i successivi interventi.
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Che cos’è un rilievo architettonico?
Con il termine “rilievo architettonico” si intendono indagini piuttosto complesse, svolte in situ, e finalizzate ad individuare le qualità e le caratteristiche di un edificio restituendo rappresentazioni grafiche, al fine di sintetizzare i seguenti dati:
- stato di conservazione;
- crepa e deformazione;
- materiali usati;
- sistemi costruttivi adottati;
- parti realizzate in tempi diversi;
- trasformazioni rispetto all’originale.
Perché i rilievi sono importanti in architettura?
Grazie alla loro funzione conoscitiva, i rilievi architettonici svolgono un ruolo fondamentale nei progetti che prevedono interventi sugli edifici e rappresentano la base informativa necessaria a supportare le successive fasi progettuali.
Un rilievo preparato con cura permette ad architetti o esperti del patrimonio di rappresentare graficamente un edificio anche senza disporre di adeguata documentazione o magari di cui si hanno solo informazioni imprecise o non aggiornate a causa di successivi rimaneggiamenti o modifiche nel tempo.
Tipologie ri rilievi architettonici
A seconda degli strumenti e delle procedure utilizzate nel rilievo architettonico, possiamo distinguere le seguenti metodologie operative:
- Rilievi diretti o longimetrici: eseguiti dall’operatore con l’ausilio di semplici strumenti di misura o di allineamento (quali il metro, le aste metriche, il filo di piombo, le livelle, ecc.) e prevedono operazioni di misura a diretto contatto con il prodotto da documentare.
- Rilievi indiretti o strumentali: eseguiti con l’ausilio di strumenti topografici (quali stazioni totali, livelli, distanziatori, ecc.) e comportano una serie di calcoli più o meno complessi al fine di ottenere una traslazione grafica degli oggetti rilevati all’interno di un sistema delle coordinate spaziali. Basato sulla collimazione visiva di punti, il rilievo strumentale viene utilizzato per effettuare misure di precisione, anche nel caso di aree molto estese o di punti inaccessibili.
- Rilievi fotogrammetrici: effettuati con macchine fotografiche e strumenti digitali, detti restitutori, che consentono di estrarre dalle singole foto il vero e proprio modello 3D dell’oggetto.